Il Consiglio Pastorale Unitario
La progressiva attuazione del rinnovamento pastorale attraverso la scelta delle Unità Pastorali chiede di immaginare anche le concrete forme di esercizio della responsabilità, che finora abbiamo sperimentato nella consueta formula del “un solo parroco per una sola parrocchia”. Sono tante le variabili di cui tener conto nelle diverse situazioni del territorio e delle persone, non ultime quelle degli stessi sacerdoti. Perciò, non si può ricondurre la complessità ad un solo modello, e dovremo per un certo tempo veder convivere soluzioni diverse, tutte guidate dai criteri di fondo espressi nella prima parte di questo documento.
Il can. 517 §1 del Codice di diritto canonico stabilisce che: “Quando le circostanze lo richiedono, la cura pastorale di una parrocchia, o di più parrocchie contemporaneamente, può essere affidata in solido a più sacerdoti, a condizione tuttavia che uno di essi ne sia il moderatore nell’esercizio della cura pastorale, tale cioè che diriga l’attività comune e di essa risponda davanti al Vescovo”.
Per assicurare il rispetto delle storie e delle identità delle singole comunità, ed anche le diverse fasi del cammino da fare verso una crescente integrazione, per aver sempre chiaro chi e di che cosa ciascuno è responsabile, da solo o con altri, si potranno dare diversi scenari:
1. Più parrocchie, affidate ad un solo parroco (unico legale rappresentante), senza altri sacerdoti collaboratori.
2. Più parrocchie, affidate ad un solo parroco (unico legale rappresentante), con altri sacerdoti collaboratori.
3. Più parrocchie, affidate ciascuna al proprio parroco (legali rappresentanti distinti), che danno vita ad una unità pastorale, sotto la guida e responsabilità pastorale (non legale o amministrativa) di uno dei parroci, nominato moderatore.
4. Più parrocchie, affidate a parroci in solido, pastoralmente corresponsabili di tutte le parrocchie, con uno dei parroci che è nominato moderatore ed unico legale rappresentante.
5. Unica parrocchia, affidata a parroci in solido, di cui uno è nominato moderatore e rappresentante legale.
6. Unica parrocchia, con unico parroco (legale rappresentante), con o senza eventuali vicari e/o collaboratori.
È importante ricordare che le diverse espressioni usate per descrivere il ruolo dei presbiteri all’interno delle comunità parrocchiali (moderatore, parroco, parroco in solido, vicario parrocchiale, collaboratore, residente, ecc.), mentre chiariscono le responsabilità, devono comunque favorire la testimonianza di unità nella missione da parte di tutti i membri del Presbiterio. In fondo, “un prete non va mai in pensione”.
Le diverse tipologie di Unità Pastorali chiedono una giusta flessibilità nel regolare il loro funzionamento, tuttavia si rende necessario indicare alcuni punti fermi che impediscono di affidare semplicemente all’iniziativa di ogni équipe (sacerdoti e laici) la realizzazione. Le linee guida presentate di seguito vogliono offrire una griglia sulla quale ogni UP è chiamata a costruire un proprio progetto. Gli uffici diocesani offriranno adeguate indicazioni perché ogni CPU possa elaborare una progettazione pastorale comune nei diversi ambiti, da quello riguardante l’annuncio della Parola, le celebrazioni sacramentali, la testimonianza della carità, fino alla pastorale giovanile e famigliare, senza dimenticare l’aspetto della gestione amministrativa e dei beni. Andranno inoltre specificate le funzioni che sono costitutive di ogni comunità parrocchiale, ciò che viene realizzato a livello di UP e quello che si promuove a livello di zona pastorale.
(Guida diocesana "Perchè tutti abbiano la vita, in abbondanza", settembre 2017)
REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO PASTORALE UNITARIO (CPU)
COSTITUZIONE E NATURA
1. È costituito il Consiglio pastorale dell’Unità pastorale “mons. Antonio Barosi”, formata dalle comunità di Casteldidone, San Giovanni in Croce, San Lorenzo Aroldo, Solarolo Rainerio e Voltido.
2. Il Consiglio pastorale unitario è il principale luogo di riflessione comune e di progettazione unitaria dell’Unità pastorale. In esso si costruisce e si promuove: Il senso comunitario, si esercita la corresponsabilità per il bene dell’intera Unità Pastorale articolata nelle diverse parrocchie e coesa nell’azione evangelizzatrice Si opera il discernimento degli opportuni orientamenti pastorali, Si verifica l’andamento del cammino.
3. La costituzione del Consiglio Pastorale Uniario (CPU) prevede in genere la graduale estinzione dei Consigli Pastorali Parrocchiali. ECCLESIALITÀ
4. Il gruppo dei membri del CPU rappresenta l’intera comunità e ciascuno agisce e interviene in esso per il bene dell’intera Unità Pastorale. Il Consiglio è presieduto dal parroco moderatore e composto dai presbiteri e diaconi che esercitano il loro ministero nell’Unità Pastorale (UP), da religiosi e laici che prestano il loro aiuto nel promuovere l’attività pastorale.
5. Il CPU è una realtà ecclesiale, che esige dai suoi membri un profondo spirito di fede, un’interiore disponibilità all’azione dello Spirito Santo, alla preghiera e al servizio, un amore e una fedeltà assoluta alla Chiesa e alla sua missione propria. La partecipazione al CPU manifesta, da parte dei membri, la personale responsabilità davanti al Signore e ai fratelli non come semplice delegato, ma come testimone della fede.
6. L’obiettivo del CPU è quello di elaborare insieme le decisioni necessarie avendo cura di creare comunione tra i membri e le comunità. Pur essendo organo “consultivo”, la comunione ecclesiale di cui è segno e strumento, esige che ogni decisione sia presa insieme, ascoltando la voce dello Spirito “che agisce per mezzo di tuti ed è presente in tutti” (Ef 4,6). La consultività è espressione di autentica compartecipazione e corresponsabilità. Ognuno con il proprio consiglio contribuisce alla maturazione delle comuni decisioni. In ragione di ciò, il parroco moderatore, al quale in forza del suo carisma e del mandato ricevuto dal Vescovo spetta la decisione ultima, non si serva del carisma e del mandato per “spegnere lo Spirito” (1 Ts 5,19), ma per comporre in unità la varietà delle opinioni e delle proposte. Il ricorso al voto di maggioranza avvenga, quando necessario, dopo un sereno e ampio confronto che tenga conto dei diversi aspetti della questione trattata, in modo da ricercare effettivamente la scelta che giovi al bene di tutti.
COMPOSIZIONE
7. La funzione di rappresentanza che si esercita nella comunità ecclesiale non è espressione di parte, né esprime primariamente tutte le diverse realtà ecclesiali presenti nell’UP. Siano scelti membri che, pur portando il proprio contributo specifico, siano in grado di farsi carico della realtà complessiva della comunità e siano i primi promotori della comunione dell’UP.
8. Possono far parte del CPU tutti i battezzati e cresimati che: Abbiano compiuto il diciottesimo anno di età; Siano animati da un autentico spirito ecclesiale e siano concretamente disponibili a partecipare alle riunioni e alle attività del Consigli; Diano prova di voler operare per la costruzione di una effettiva comunione tra le parrocchie; Siano disposti a formarsi per svolgere saggiamente questo servizio.9. La composizione del CPU, definita dalla singola UP a seconda delle caratteristiche proprie, tiene conto di: Membri di diritto, tra i quali il parroco moderatore, i presbiteri e idiaconi dell’UP, un rappresentante di ciascuna comunità religiosa eventualmente presenti e operanti nell’UP; Membri nominati dal parroco moderatore, sulla base di indicazioni raccolte, rappresentanti di vari ambiti della pastorale, tra i quali l’annuncio, la celebrazione del culto divino, il servizio della carità; Membri eletti dall’assemblea dei fedeli, nel corso di una celebrazione liturgica o di una riunione appositamente convocata, preparata da una adeguata catechesi. Possono votare tutti i battezzati e cresimati che hanno compiuto il sedicesimo anno di età; per facilitare l’elezione si può proporre una lista di candidati, lasciando però piena libertà ai votanti di indicare altri nomi. Nella composizione complessiva si coinvolgano i giovani, si preveda un numero equilibrato di uomini e donne, siano presenti rappresentanti di ciascuna delle parrocchie appartenenti all’UP, si tenga presente l’eventuale presenza di associazioni e movimenti ecclesiali.
COMPITI
10. Il CPU deve collaborare con il parroco moderatore impegnandosi a studiare i problemi principali che presenta la vita della comunità cristiana, per rinvenire le linee operative fondamentali in una gestione comunitaria degli impegni di evangelizzazione, di santificazione e di servizio verso tutti i fedeli.
11. Ogni anno il CPU: compie un discernimento attento della realtà in cui vive e opera; accoglie, approfondisce le indicazioni pastorali del Vescovo e degli organismi diocesani; elabora gli obiettivi sui quali convergere nell’attività pastorale; stende e aggiorna il programma pastorale; coordina e armonizza le attività le attività di Unità pastorale e quelle delle singole comunità parrocchiali; promuove una gestione condivisa delle risorse economiche destinate al funzionamento dell’UP, in sinergia con i Consigli per gli Affari Economici delle parrocchie; verifica quanto stabilito nella programmazione.12. In una UP di nuova costituzione è compito del CPU occuparsi del necessario ripensamento della vita liturgica e dell’orario festivo delle celebrazioni eucaristiche, in accordo con i presbiteri coinvolti.
LAVORI
13. Il CPU è convocato dal parroco moderatore, con una cadenza regolare, in un numero di volte concordato insieme, per almeno quattro riunioni all’anno. Oltre alle riunioni concordate, potranno essere indette riunioni straordinarie per problemi particolarmente urgenti, per iniziativa del presidente o dietro richiesta di almeno un terzo dei membri.
14. Il CPU costituisce una segreteria di tre o quattro membri, o con regolare elezione, o per acclamazione. è compito della segreteria: Preparare l’ordine del giorno delle singole riunioni e mandarlo anticipatamente a tutti i membri; Valutare l’opportunità di affidare la fase iniziale del confronto su una determinata tematica a un gruppo ristretto di consiglieri o a persone esterne al Consiglio stesso; Redigere il verbale della riunione e renderlo noto, almeno in sintesi, a tutta la comunità.15. Il CPU può nominare al proprio interno commissioni per affrontare o approfondire problemi pastorali o per la cura di settori particolari (in particolare per i quattro ambiti pastorali: giovani-famiglia-carità-cultura) Può anche stabilire che, quando si presentino questioni che riguardano singole parrocchie, queste siano affrontate in altra sede – esterna alle riunioni del Consiglio- sulla base dei criteri condivisi nel CPU.
16. La partecipazione alle riunioni è per ogni membro un diritto-dovere che lo impegna ad essere presente, sempre in modo attivo e a mantenere un atteggiamento di discrezione e riservatezza ogni qual volta si presentino situazioni o discussioni che coinvolgono persone o fatti di particolare delicatezza. Eventuali assenze alle riunioni dovranno essere giustificate prima della seduta al parroco o alla segreteria; dopo tre assenze non giustificate il consigliere decadrà automaticamente dall’ufficio e verrà sostituito.DURATA
17. Il CPU rimane in carica cinque anni, salvo decadere per motivi di particolare gravità su richiesta specifica dell’Ordinario diocesano o del parroco.
18. Il caso di cambio del parroco moderatore, spetta al nuovo parroco decidere se confermare il Consiglio esistente fino alla sua scadenza naturale oppure rinnovarlo immediatamente.
MEMBRI DEL CPU DELL' UP "MONS. ANTONIO BAROSI"
Anna Pessina | via Figlie della Carità, 1 | San Giovanni in Croce |
Barbara Alberini | via padre Valentino Bosio, 36 | San Giovanni in Croce |
Bolzoni Iris | via Palazzina, 7 | San Giovanni in Croce |
Bosio Beatrice | via delle Levate, 20 | San Giovanni in Croce |
Curzio Merlo | via Gallini, 2 | San Giovanni in Croce |
Daniela Urtini | cascina Oseline, 5 | San Giovanni in Croce |
Daniele Galli | via Carlo Scolari, 9b | San Giovanni in Croce |
Elia Mantovani | via Gallini, 17 | San Giovanni in Croce |
Giovanni Zardi | via Filanda, 9 | San Giovanni in Croce |
Graziella Miti | via Giannino Busi, 76 | San Giovanni in Croce |
Ilaria Toscani | via Giuseppina, 89 | San Giovanni in Croce |
Jacopo Balestreri | via padre Valentino Bosio, 50 | San Giovanni in Croce |
Lorenza Pizzi | via della Breda, 2 | San Giovanni in Croce |
Luca Mazzotti | via Luigi Ruggeri, 28 | San Giovanni in Croce |
Luciana Stringhini | via Giacomo Matteotti, 187 | San Giovanni in Croce |
Luisa Borrini | via Bignoli, 28 | San Giovanni in Croce |
Maria Silvia Ferrari | via Fornacina, 4 | San Giovanni in Croce |
Romano Feroldi | via Giuseppe Nostrini, 29 | San Giovanni in Croce |
Tommaso Viola | vicolo Chiuso, 3 | San Giovanni in Croce |
Adelaide Branchi | via Garibaldi, 49 | Casteldidone |
Alberto Caletti | via Montale, 7 | Casteldidone |
Alessanrda Nolli | via Garibaldi, 47b | Casteldidone |
Andrea Rivieri | via XXV Aprile, 31 | Caslteldidone |
Giordano Storti | via Montale, 5 | Casteldidone |
Maria Rosa Bazzola | via Mazzini, 16a | Caslteldidone |
Pasqualina Caletti | via Campi, 14 | Caslteldidone |
Fabio Solazzo | via Roma | Voltido |
Annamaria Capasso | via della Mensa Vescovile, 6 | Voltido |
Annamaria Pellegrini | via Roma, 1 | Voltido |
Antonello Santini | via Maggiore, 8 - Recorfano | Voltido |
Modestino Villano | via Fredda, 10a | Voltido |
Alba Torchio | via Aldo Moro, 7 | Solarolo Rainerio |
Alberto Zanacchi | via Giuseppina, 24a | Solarolo Rainerio |
Clevio Demicheli | via Recorfano, 53 | Solarolo Rainerio |
Elena Ferrari | via Giacomo Leopardi, 11 | Solarolo Rainerio |
Elena Milan | via Zaccaria, 2 | Solarolo Rainerio |
Giuseppe Bozzetti | via Giuseppina, 61 | Solarolo Rainerio |
Grazia Beduschi | via Recorfano, 27a | Solarolo Rainerio |
Marilisa Balestreri | via Bedogni, 19 | Solarolo Rainerio |
Anna Maria Querati | via Giuseppe Verdi, 29 | San Lorenzo Aroldo |
Cecilia Nolli | via Giuseppe Verdi, 3 | San Lorenzo Aroldo |
Paola Sozzi | via Giuseppe Verdi, 23 | San Lorenzo Aroldo |
Tarcisio Sozzi | via Giuseppe Verdi, 66 | San Lorenzo Aroldo |